Esplosivi, nozioni base

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vatoloco
view post Posted on 10/12/2010, 21:37




Gli Esplosivi
La maggior parte dei tiratori e degli appassionati di armi hanno ben chiaro in mente che
cosa avviene all’interno del bossolo di una cartuccia al momento dello sparo. Con
questa tesi voglio però scendere un pò più nei particolari. Tratterò infatti un argomento
tra i più interessanti nel mondo armiero: gli esplosivi.
Le caratteristiche generali.
Innanzitutto che cos'é un'esplosione? Semplice; non é altro che la decomposizione
chimica di una sostanza esplosiva. In pratica la combustione di una sostanza solida o
liquida che avviene in modo fulmineo e con un elevato aumento di temperatura e di
pressione dei gas.
Per “esplosivi”, comunemente detti anche “sostanze esplosive”, si intendono tutti quei
composti che per effetto di una giusta causa esterna (un urto, una scintilla, una scarica
elettrica ecc. ecc.) bruciano rapidissimamente, cioé esplodono.
Gli esplosivi si dividono in tre categorie: i composti, le miscele ed i miscugli.
I composti sono tutti quei composti chimici specificatamente concepiti come esplosivi.
Le miscele sono invece una unione di sostanze esplosive e non, che insieme creano un
tipo di esplosivo specifico.
I miscugli sono una unione di sostanze non esplosive che però amalgamate insieme
creano un tipo di esplosivo specifico.
Le caratteristiche di tutti gli esplosivi sono quelle di essere esotermici ed autosostenenti.
Esotermici significa che generano calore.
Autosostenenti significa che al loro interno vi sono tutti gli elementi per bruciare da
soli. Ciò é garantito dal fatto che gli elementi chimici che li compongono possiedono un
elemento comburente, ossia l'ossigeno e degli elementi combustibili, che possono essere
alluminio, zolfo, idrogeno e carbonio.
Poi vi sono altre tre caratteristiche “tecniche” possedute da tutti gli esplosivi. Due di
queste caratteristiche sono la sensibilità e la stabilità. Alcuni esplosivi possono
dimostrarsi molto sensibili al maneggio ed alla lavorazione, nonché a qualsiasi forma di
attrito o di urto. In questi casi l’esplosivo viene definito “instabile”. Per poter lavorarci
in sicurezza bisogna mischiare all’esplosivo delle sostanze che servono per renderlo
“stabile”, senza tuttavia modificarne o alterarne il potenziale. Queste sostanze sono
definite “flemmatizzanti”. Le sostanze flemmatizzanti sono delle sostanze inerti che
mischiate all’esplosivo ne rallentano la combustione, facendola avvenire in modo
uniforme e rendendo la sostanza inalterabile. Ossia stabilizzandola, modificando le
caratteristiche stesse dell’esplosivo. Questo rende l’esplosivo insensibile agli sbalzi
climatici e luminosi e meno sensibile agli urti. Quindi l’esplosivo si può definire
“stabile”. Una terza caratteristica é la potenza. La potenza é data dall’insieme degli effetti prodotti
dall’esplosivo, che sono tre: luminoso, termico e meccanico.
Gli effetti luminoso e termico sono dati dalla combustione istantanea che crea un lampo
e genera un intenso calore (vampa).
L'effetto meccanico, definito anche velocità di detonazione, é dato invece dalla velocità
di espansione dei gas, prodotti dalla combustione, che generano un'onda d'urto che si
espande in ogni direzione. La potenza dipende principalmente da questo, in quanto più é
rapida la velocità tanto minore é la quantità di calore che viene dispersa, quindi il calore
che perdura aumenta la temperatura dei gas di esplosione. Per intenderci meglio,
l'effetto meccanico é ciò che nelle bombe (a mano, da mortaio, d’aereo, ecc. ecc.) crea il
brisamento, ossia il disintegrarsi dell'intera struttura della bomba in decine e talvolta in
centinaia di schegge letali.
Le due categorie più conosciute in cui tutti gli esplosivi esistenti vengono suddivisi in
base alla velocità che raggiungono i gas generati durante la loro combustione, sono gli
esplosivi deflagranti e gli esplosivi detonanti.
I deflagranti bruciano ad una velocità compresa tra i 100 ed i 1000 metri al secondo,
sono detti anche “lenti”. La combustione della sostanza avviene in modo progressivo,
propagandosi attraverso di essa per linee concentriche e parallele. Questi esplosivi, tra i
quali rientrano tutte le polveri da sparo, producono solo pressione di gas. Nella maggior
parte dei casi vengono impiegati per le cariche di lancio dei proiettili d'artiglieria e nelle
cartucce. Gli esplosivi deflagranti si innescano abbastanza facilmente, bastano una
scintilla o uno sfregamento accidentale per far si che brucino. Pertanto occorre
maneggiarli e conservarli con particolare attenzione, anche perché l'umidità e l'acqua li
danneggiano in modo irreparabile. L'aspetto esteriore di questi esplosivi é quello di un
insieme di piccoli grani dalle forme e dimensioni più svariate.
I detonanti sono invece molto più potenti. Bruciano a velocità elevatissime, dai 1000
sino ai 9000 metri al secondo. La combustione genera subito un onda d'urto, le cui onde,
dette linee di forza, si spostano fulmineamente in linea retta attraversando l'intera massa
della sostanza esplosiva, partendo dal punto in cui viene innescata sino a raggiungere la
parte opposta. L'onda d'urto generata spinge verso l'esterno tutto ciò che incontra,
trasmettendo l'esplosione anche ad eventuali altri esplosivi posti nelle vicinanze.
Questa é la così detta esplosione per influenza o “per simpatia”. Allo stesso modo
qualsiasi oggetto viene da essa investito viene accellerato in maniera fulminea,
diventando una scheggia letale.
Al termine dell'espansione dei gas si manifesta un'onda retrograda, creata dal risucchio
del vuoto d'aria verificatosi, che viaggia ad una velocità quasi uguale alla precedente,
ma ovviamente in senso contrario, aumentando così l’effetto distruttivo dell’esplosione.
Primari e secondari. Gli esplosivi detonanti si dividono tra questi due tipi. I detonanti
primari sono degli esplosivi molto sensibili, (chiamati anche esplosivi da innesco) che
vengono utilizzati nei detonatori. Si tratta di un tipo di esplosivo sensibilissimo la cui
funzione é quella di trasmettere l'esplosione a quantitativi molto maggiori di altri tipi di
esplosivi, sia detonanti che deflagranti. Questa é la funzione che svolge appunto il
“detonatore”. Il Fulminato di Mercurio, l'Azoto Idrato e lo Stifnato di Piombo sono i più
utilizzati per questa funzione.
A differenza dei primari e dei deflagranti, gli esplosivi detonanti definiti secondari ben
difficilmente si innescano accidentalmente. Infatti occorre raggiungere pressioni e/o
temperature d'accensione elevatissime. Persino con temperature di 180/230 gradi si
otterrebbe solo di veder bruciare la sostanza senza che questa esploda. L'aspettoesteriore di questi esplosivi é quello di una materia solida, che può essere di vari colori e
che può essere confezionata o lavorata in varie forme.
Vediamo ora quali sono le fasi dei un esplosione, ossia la catena incentiva. Da una
causa esterna (un urto, una scarica elettrica, l'accensione di una miccia, un percussore)
si causa l'esplosione del detonatore, il quale trasmette istantaneamente l'esplosione alla
carica principale. In base al tipo di esplosivo impiegato per quest'ultima ed all'arma
nella quale viene utilizzato, otteniamo la partenza di un proiettile o la distruzione del
contenitore in cui si trova l'esplosivo.
Le Miccie.
L’impiego della miccia é il metodo più antico con cui si dava inizio alla catena incentiva
per far scoppiare un miscuglio esplosivo. Inizialmente era una semplice corda di canapa
bollita in acqua salata (infatti la miccia viene ancora oggi chiamata anche “corda”). Una
volta asciutta bruciava da un capo all’altro molto lentamente. Al giorno d’oggi é
cambiato tutto e l’unica cosa che accomuna le miccie antiche a quelle attuali é solo il
nome. Attualmente le modene miccie si presentano come una sorta di cordoncino
gommato di vari colori con all’interno un’anima di esplosivo deflagrante o detonate, a
seconda della sua destinazione d’uso. Il colore esterno e le scritte sopra di esso ne
identificano le caratteristiche.
Inoltre le moderne miccie possono bruciare anche sott’acqua, qualora le estremità sono
protette dalle infiltrazioni.
Le miccie si suddividono in queste tre tipologie:
• Miccie a lenta combustione;
• Miccie a combustione rapida;
• Miccie detonanti.
Le miccie a lenta combustione sono composte da un’anima di Polvere Nera, mescolata
con sostanze ritardanti, racchiusa da una reticella di juta, la quale é a sua volta ricoperta
da un’altra reticella impermeabilizzata con della plastica o dei derivati del catrame. Si
può accendere con una fiamma o un’altra fonte incandescente. La velocità di
combustione di queste miccie di circa un centimetro al secondo.
Le miccie a combustione rapida sono di concezione simile alle precedenti ma con
all’interno delle sostanze ritardanti volutamente di minor efficacia. La velocità di
combustione di quest’altre miccie é compresa tra i 30 ed i 150 metri al secondo.
Le miccie detonanti hanno in comune con le altre due solo l’involucro, più o meno
simile ed al loro interno si trova dell’esplosivo detonante. Pertanto non possono venir
impiegate per innescare degli altri esplosivi, ma servono invece per far detonare due o
più cariche esplosive contemporaneamente. Infatti la miccia detonante esplode
istantaneamente tutta insieme. Tra le miccie detonanti rientrano anche le miccie a carica
cava, che servono per direzionare l’esplosione in modo tale da poter tagliare determinati
materiali o strutture.
La Storia degli esplosivi.
La prima sostanza esplosiva (che poi é un miscuglio) di cui si é venuti a conoscenza é la
Polvere Nera.
A chi attribuire la sua invenzione non é cosa facile, di certo sappiamo che i Cinesi, nel
nono secolo dopo Cristo, utilizzavano una sua variante per creare dei fuochi artificiali.
Ma anche altri personaggi e popoli ne rivendicano la paternità. Sino al 1400 l'utilizzo in
campo bellico fu estremamente limitato a causa delle sue primitive caratteristiche. LaPolvere Nera era all'epoca un miscuglio pulvirento di salnitro (Nitrato di potassio),
carbone di legna e zolfo, che venivano miscelati tra di loro in percentuali che variavano
in base a scelte (o studi?) non troppo chiari, con il risultato che non sempre la polvere
esplodeva.
Inoltre era anche difficile da trasportare e conservare. Infatti gli scuotimenti generati
durante il trasporto tendevano a separare i tre componenti in base al loro diverso peso
molecolare e le botti di legno, in cui veniva conservata, lasciavano penetrare l'umidità,
che danneggiava irrimedibilmente la polvere.
All'inizio del 1400, la Polvere Nera inizia ad essere prodotta in grani, riuscendo quindi a
risolvere tutti i problemi relativi al suo stoccaggio ed ai vari tipi di utilizzo che se ne
doveva fare, riuscendo persino a regolarne la vivacità variando le dimensioni dei grani.
Infatti i grani più sono grossi e più lentamente bruciano, diminuendo così la violenza
dell'esplosione.
Bisogna aspettare sino alla seconda metà del 1800 per vedere una serie di importanti
scoperte, che portano a delle notevoli evoluzioni nel campo degli esplosivi.
Il 1846 é un anno importante. Il chimico tedesco Christian Schonbein inventa la
Nitrocellulosa, una sostanza che sarà la base di tutta una serie di esplosivi, tra i quali il
Fulmicotone e contemporaneamente il chimico piemontese Ascanio Sobrero inizia a
definire la formula di uno degli esplosivi più famosi al mondo: la Nitroglicerina, la cui
scoperta viene ufficialmente annunciata l'anno successivo. Una delle caratteristiche
della Nitroclicerina é la sua estrema sensibilità, basta uno sbalzo di temperatura di pochi
gradi centigradi o un lieve urto per farla scoppiare. Una caratteristica che costò la vita a
molte persone che la maneggiarono ed ai chimici che tentarono di produrla e di
stabilizzarla. Un'operazione in cui riuscirà, nel 1863, il chimico svedese Alfred Nobel,
una delle menti più accelse nel campo delle sostanze esplosive. Oltre che alla
stabilizzazione ed alla produzione su scala industriale della Nitroglicerina, a lui si
devono anche altre importantissime scoperte. La Dinamite nel 1867 e le Gelatine
Esplosive nel 1875, derivate entrambe dalla Nitroglicerina. Un'ulteriore dimostrazione
del genio di Nobel é che anche questi due composti si prestano per fare da base a tutta
una serie di moderni esplosivi. Cosi come l'ultima sua importante scoperta: la Balistite,
la prima polvere da sparo senza fumo. Nata nel 1889, la Balistite, é composta da
Nitrocellulosa e da Nitroglicerina, con l'aggiunta di un flemmatizzante (solitamente del
Cotone Collodio) e nasce proprio come polvere da sparo per le cartucce delle armi
portatili.
Nello stesso anno, in Inghilterra, Frederick Abel inventa la Cordite. Ideata anch'essa
come carica di lancio per i proiettili, la Cordite, il cui nome deriva dal fatto che viene
prodotta in filamenti, sviluppa un calore di combustione minore della Balistite,
proponendosi come valida alternativa per caricamenti che richiedano energie propulsive
diverse. Nel giro di poco tempo la Balistite e la Cordite subentreranno completamente
alla Polvere Nera. Quest'ultima, con il passare degli anni, sarà sempre di più relegata ad
impieghi secondari e di minor conto.
Ma torniamo un attimo indietro.
Il 1863 é un anno importante anche per il chimico tedesco Wilbrandt. Infatti é in questo
anno che si iniziano a gettare le basi per quello che é l'esplosivo più utilizzato in campo
mondiale: il Tritolo. Conosciuto anche con i nomi di T.N.T. (trinitrotoulene), Tolite e
Trotyl, il Tritolo nasce ufficialmente alla fine del 1800 ed é tuttora uno degli esplosivi
detonanti più potenti. La velocità di espansione dell'onda d'urto é di 7600 m/sec. ed
inoltre ha molti vantaggi: non si altera a contatto con i metalli, é insolubile, può essere
fuso ed é estremamente malleabile. Lo si ottiene nitrando il toluene e mischiandolo con
l'acido solforico e l'acido nitrico. Il suo aspetto é quello di un sapone cristallizzato di
colore giallo/grigio o giallo/bruno. Per tutto il ventesimo secolo il Tritolo é stato e vienetuttora utilizzato per il caricamento di ogni tipo di proiettile d'artiglieria, cariche da
demolizione, bombe d'aeroplano ed anche per le bombe a mano.
Solo in tempi più recenti, in alcuni ordigni prodotti negli Stati Uniti e nei paesi della
Nato, si é preferito impiegare altri esplosivi più moderni, quali il Compound B o il
RDX, conosciuto anche come T4. E' curioso come quest'ultimo esplosivo sia subentrato
al Tritolo solo ultimamente, pur essendo più vecchio d'età. Infatti il T4 deriva dalla
Ciclonite, un composto che risale al 1888 e che all'epoca era troppo instabile e costoso
per poterlo impiegare, pur essendo più potente del Tritolo. Chiamato dai tedeschi
Hexogen e dagli italiani Esogene, il T4 incominciò ad essere utilizzato negli anni '30
per produrre il Torpex, un potente esplosivo che, durante la Seconda Guerra Mondiale,
venne usato specialmente in campo aeronautico e navale per mine, siluri e bombe di
profondità. Il T4 viene impiegato anche per i comuni detonatori.
Un discorso a parte meritano invece gli esplosivi con caratteristiche prettamente
incendiarie. Questi non sono, come alcuni credono, delle sostanze esplosive particolari.
Ma sono semplicemente delle sostanze dalle spiccate caratteristiche incendiarie. Il
Fosforo o la Termite sono le più utilizzate.
Caratteristiche degli esplosivi detonanti più diffusi.
Acido Picrico (alias Trinitrofenolo, Melinite o Ecrasite). Scoperto dal chimico
Haussmann nel 1781, l’acido Picrico venne impiegato, pur essendo velenoso per
l’uomo, come colorante e come medicamento sino al 1871, quando il chimico Sprengel
ne scoprì le notevoli proprietà esplodenti, ben 8100 m/s. Malgrado che in natura é molto
stabile, a contatto con la maggior parte dei metalli forma dei picrati sensibilissimi agli
urti e quindi molto pericolosi. Le bombe a mano caricate con l’Acido Picrico devono
avere l’interno stagnato o nichelato (gli unici metalli che non vengono intaccati), oppure
necessitano di uno spesso strato di smalto. Si presenta in cristalli di colore giallo chiaro
o paglierino.
Amatol (alias Amatolo). Si tratta di una miscela di Tritolo e Nitrato di Ammonio. In
base alla percentuale di miscelazione si modifica la sua potenza. La sigla 80/20 (80% di
Nitrato e 20% di Tritolo) o altre indicano le percentuali di miscelazione. In qualsiasi
percentuale mantiene comunque delle ottime caratteristiche dirompenti.
Ammonal. Venne impiegato principalmente dagli eserciti inglese ed austroungarico
nella Prima Guerra Mondiale. Deriva da un miscuglio di Nitrato di Ammonio, polvere
di Alluminio e Carbone. Risente molto dell’umidità, che tende a decomporlo. Si
presenta di colore grigio lucido.
Azotidrato di piombo. Viene utilizzato principalmente nei detonatori. E’ un esplosivo
detonante primario, di colore bianco opaco, più potente del Fulminato di mercurio, ma
meno sensibile. Si usa da solo o miscelato con lo Stifnato di piombo. Se viene
compresso aumenta di potenza. Si presenta come una serie di lunghi aghi cristallini ed
incolori.
Baratol. Venne usato principalmente degli inglesi per gli ordigni destinati al fronte
asiatico e tropicale. Deriva dal Amatol, ma ha delle migliori caratteristiche di resistenza
all’umidità.
Binitronaftalina. Tipo di esplosivo derivato dalla Nitronaftalina o dai Nitrotoluoli. Le
sue caratteristiche sono simili al Tritolo, ma é di potenza di poco inferiore.
C4 (alias “Plastico”). Può presentarsi in vari colori, dal bianco opaco al grigio scuro,
ma assume sempre l’aspetto di una pasta molto malleabile grazie all’alta percentuale di
paraffina. Mantiene le caratteristiche dirompenti della Pentrite dalla quale deriva.
Cheddite. Si tratta di un gruppo di miscele esplosive a base di Clorati che prendono il
nome dalla città francese di Chedde, dove vennero inizialmente preparate. Sono dinotevole potenza, quasi totalmente igroscopici e piuttosto plastici, ma anche molto
sensibili. Si presentano di colore grigio con striature nere.
Ciclonite (alias C6). Scoperto in Inghilterra nel 1888, pur avendo un elevato potere
dirompente, non venne impiegato a causa della sua instabilità e dell’alto costo di
produzione. Solamente molti anni dopo si riusci a trovare un adeguato flemmatizzante
ed il modo di produrlo a basso costo. Attualmente viene utilizzato come base per altri
tipi di esplosivi.
Compound B (alias Composto B). Si tratta di una miscela in percentuali specifiche di
Tritolo e RDX. Il risultato é un tipo di esplosivo plastico più potente del tradizionale
Tritolo e di costo comunque contenuto. Attualmente é molto usato nelle moderne
bombe a mano.
Dinamite. Esplosivo tra i più noti, la Dinamite non é altro che della Nitroglicerina
flemmatizzata e che ne mantiene le caratteristiche dirompenti. L’esplosione avviene
solo con l’impiego di un detonatore. La dinamine, essendo solida, viene comunemente
confenzionata in candelotti di vario peso.
Echo. Usato degli Italiani della Prima Guerra Mondiale, lo si può definire una versione
italiana del Ammonal, dal quale però differisce per la diversa percentuale degli elementi
chimici che lo compongono. Anch’esso si presenta di colore grigio lucido.
Espolsivo “P”. Si tratta di un tipo di esplosivo a base di Perclorato di Ammonio
utilizzato, in alcuni esemplari di bombe a mano, sia dai francesi che dagli italiani.
Venne rapidamente soppiantato da altri esplosivi più sicuri ed efficaci.
Fosforo. Si può presentare in vari aspetti, ognuno corrispondente a delle specifiche
caratteristiche. Il Fosforo bianco é il più usato, ha un aspetto cristallino, si conserva
sott’acqua (ove continua a bruciare) e durante la combustione può raggiugere, in modo
fulmineo, temperature intorno a 2700 gradi Celsius. Durante la combustione emette un
fumo bianco denso. Se miscelato con il Solfuro di Carbonio o lo Zinco Dietile, il
Fosforo bianco si incendia spontaneamente nel momento in cui viene in contatto con
l’aria, lanciando faville incandescenti.
Il Fosforo rosso ha delle caratteristiche incendiarie minori e viene utilizzato più per
scopi fumogeni. Anche il Fosforo Rosso può venire incendiato con il Solfuro di
Carbonio o lo Zinco Dietile, usando solo una piccola quantità di esplosivo per aprire
l’involucro della bomba.
Fulminato di mercurio. Viene utilizzato principalmente nei detonatori. E’ un esplosivo
detonante primario, di colore bianco, molto sensibile specialmente se esposto alla luce,
infatti si conserva al buio. Di solito non viene mai impiegato in quantità superiore ai 3
grammi. Inoltre deve essere maneggiato con cura essendo molto velenoso. Nell’acqua si
decompone molto lentamente ed é inodore.
Gelatina Esplosiva. Anche questo esplosivo deriva strettamente dalla Nitroglicerina, di
cui ne mantiene la potenzialità ma é molto più stabile. A differenza della Dinamite la
sua consistenza ed il suo aspetto é gelatinoso, da qui il suo nome.
Lyddite. Esplosivo creato in Inghilterra, nel 1888, negli stabilimenti attigui al poligono
militare di Lydd. Deriva dall’Acido Picrico, ma é molto più malleabile. Venne utilizzato
nelle due guerre mondiali degli Inglesi.
M.A.B.T.. Miscela in parti specifiche di Tritolo e Binitronaftalina. Venne usato dagli
Italiani nella Seconda Guerra Mondiale in quasi tutte le bombe a mano di produzione
nazionale.
M.N.D.T. (alias Siperite). Miscela composta da Nitrato di Ammonio, Dinitronaftalina e
Tritolo. Di colore giallo molto scuro era utilizzato degli Italiani della Prima Guerra
Mondiale.
Nitranite. Esplosivo a base di Nitrato d’Ammonio utilizzato dagli italiani durante la
Prima Guerra Mondiale.Nitrocellolose. Si tratta di una intera famiglia di esplosivi che in base alle loro diverse
caratteristiche vengono impiegati per la produzione di altri tipi di esplosivi, tra cui le
polveri da sparo.
Nitroglicerina. Si tratta del più famoso degli esplosivi detonanti, fama tristemente
dovuta alla sua estrema pericolosità. Infatti la Nitroglicerina pura é molto instabile e può
essere utilizzata in sicurezza solo con l’aggiunta di un flemmatizzante. Da essa
discendono appunto vari altri esplosivi come la Dinamite e le Gelatine Esplosive.
Nitroglicole. Questo potente esplosivo discende sommariamente dalla Nitroclicerina,
ma é più stabile e meno sensibile resistendo bene all’umidità ed al gelo.
Pentrite. Esplosivo tra i più potenti (8.400 m/s circa), ma molto sensibile agli urti, si
presenta di colore bianco chiaro. Viene utilizzato nelle miccie detonanti e nella
preparazione del C4 e della Pentrinite, una miscela molto dirompente di Pentrite e
Nitroclicerina.
Polvere Nera. La Polvere Nera é attualmente un miscuglio di Nitrato di potassio (75%),
carbone vegetale (15 - 12%) e zolfo (10 - 13%), che vengono miscelati tra di loro in
percentuali che variavano in base alla dimensione dei grani che si vogliono ottenere.
Viene ancora utilizzata nelle miccie, come propellente e nei fuochi artificiali. E’ molto
sensibile all’umidità ed all’acqua.
RDX (alias T4, Hexogene, Composition A o Esogene) Sigla del potentissimo
esplosivo derivato dalla Ciclonite e di potenza superiore al tritolo. Totalmente
igroscopico e perfettamente stabile si presenta come una sostanza cristallina di colore
biancastro. Se mischiato con una percentuale di vaselina assume delle caratteristiche
plastiche e leggermente oleoso.
Stifnato di piombo. Viene utilizzato principalmente nei detonatori. Le sue
caratteristiche sono le medesime del Azotidrato di Piombo, ma si presenta di colore
rosso scuro.
Termite. La Termite é una miscela di polvere d’Alluminio, Ossido di Ferro e Sabbia.
Una volta accesa in un punto qualsiasi continua a bruciare da sola, progredendo
nell’infiammazione in modo travolgente e può raggiungere temperature prossime ai
4000 gradi Celsius. In esigui quantitativi (come all’interno delle bombe a mano) le
temperature superano di poco i 2100 gradi, una gradazione capace comunque di
distruggere qualsiasi cosa. Si ritene che la Termite sia in grado di penetrare 12 mm. di
acciaio omogeneo ed inoltre continua a bruciare anche se immersa nell’acqua. Per la sua
accensione vengono usati dei detonatori specifici.
Torpex. Si tratta di una miscela in percentuali specifiche di Tritolo, Ciclonite e Polvere
d’Alluminio. Fu impiegato principalmente nella Seconda Guerra Mondiale negli ordigni
che necessitavano di una grande potenza esplodente.
Tritolo (alias TNT, Trotyl o Tolite). Il Tritolo é l’esplosivo più diffuso al mondo. Ciò
é dovuto alla sue ottime caratteristiche di stabilità, malleabilità (fonde a 80° e si può
colare in stampi di qualsiasi forma), non altera i metalli con cui é in contatto e non é
igroscopico. Anche se immerso nell’acqua fredda non si decompone e si scioglie
pochissimo nell’acqua molto calda. Inoltre non emana esalazioni venefiche. La velocità
dell’onda d’urto é di 7600 m/s una delle più potenti all’epoca della sua scoperta.
Nelle sue forme si presenta in cristalli di colore giallo chiaro e se in presenza di luce,
con il tempo, diventa prima arancione e poi rosso scuro.
Ultime nozioni di carattere culturale.
Precedentemente si é parlato di detonatori e cariche cave. Vediamo esattamente cosa
sono e, nel mentre, parliamo pure di fuochi artificiali e degli esploditori.I detonatori.
Si dividono in detonatori comuni e detonatori elettrici. Entrambi si presentano come dei
tubetti di metallo aperti solo sulla sommità. Al loro interno, partendo dalla base, si trova
una piccola quantità di esplosivo detonante secondario, sovrastato da un’ancora più
piccola quantità di esplosivo detonante primario. Nei detonatori elettrici vi é in più una
testina elettrica, sigillata da un tappetto di gomma, che quanto riceve la tensione
s”infiamma innescando l’esplosione, cosa che nei detonatori comuni avviene invece con
la scintilla della miccia.
La carica cava.
Con questo termine si indentifica una categoria di ordigni solitamente concepiti per
penetrare delle opere fortificate e le corazze dei carri armati. La testata di un proiettile a
carica cava é formata da un cono al cui interno é posta una carica esplosiva di forma
conica anch’essa, ma disposta in modo concavo rispetto alla punta del proiettile. Questa
insolita conformazione permette il verificarsi del “effetto Munroe” (dal nome del
chimico americano Charles Edward Munroe, che ne scoprì l’effetto) al momento
dell’esplosione. Un fenomeno chimico-fisico che accresce di dieci/venti volte le
capacità di un esplosivo confezionato con tale forma, rispetto ad una carica
convenzionale di uguale quantità. In pratica nel momento dell’esplosione la carica
esplosiva così conformata genera un dardo convesso, ad altissima pressione e
temperatura, che si concentra al centro del punto d’impatto penetrando spessori molto
elevati di metallo omogeneo o cemento armato. Nella Seconda Guerra Mondiale sia il
Panzerfaust tedesco, sia il Bazooka americano utilizzarono testate che sfruttavano
questo effetto. Questa tecnologia é tuttora impiegata in molti missili anticarro e
antimateriali.Fuochi artificiali e petardi.
Questi artifici pirotecnici rientrano tra gli esplosivi deflagranti e sono confezionati
all’interno di un involucro di cartone o di plastica leggera. La composizione
dell’artificio varia in base all’effetto luminoso che si vuole ottenere, così come il colore
delle faville dipende dal tipo di minerale che viene mischiato alla polvere pirotecnica.
La pericolosità dei fuochi artificiali é da sempre una delle cose più sottovalutate e la
dimostrazione é la gran quantità di dita, mani ed occhi che vengono amputati ad ogni
capodanno e carnevale.
Quando i fuochi artificiali vengono prodotti da ditte autorizzate i rischi di maneggio
sono piuttosto ridotti, a patto di leggere bene le istruzioni per l’uso. Quando vengono
prodotti da presunti “artigiani” sono invece quanto di meglio per farsi veramente male.
In virtù di ciò non bisogna MAI maneggiarli con faciloneria e soprattutto MAI e POI
MAI tentare di riaccendere gli artifici ed i petardi inesplosi.
Esploditore. L’esploditore é quel attrezzo che si é visto migliaia di volte nei film e nei
cartoni animanti e cioé quella scatola quadrata sovrastata da una leva a “T”, la cui
distensione ed il successivo schiacciamento da inizio alla catena incentiva che porta alla
detonazione di una carica esplosiva. Oggi la sua forma é un pò cambiata, ma funzionata
sempre elettricamente e, più o meno, con il medesimo concetto.
 
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Minimiman
icon10  view post Posted on 10/12/2010, 23:50




Minchia se ti apprezzo marione! :woot:
 
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^ Viper ^
view post Posted on 13/12/2010, 10:41




Puttana, mi è ESPLOSO il cervello a leggere sta pappardella.... cmq interessante..... cazzo!!!!
 
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Dennix34
view post Posted on 26/12/2010, 16:32




Marione non cancello il messaggio con il link solo perchè sono cose che si possono trovare facilmente in rete, però non sidovrebbero postare queste cose!! E' un forum "pubblico" ci può capitare chiunque, se qualcuno si mette a fare ste cose a casa, si fa male e poi va in giro a dire che l'ha trovato qui (nonosrtante sia il link a un'alto forum!) siamo a posto!! Io comunque me lo salvo tra i preferiti!! ahahahahaha
 
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vatoloco
view post Posted on 27/12/2010, 18:27




non hai idea di cosa ho trovato in rete.....altro che ho preferito non mettere neanche come link, comunque IL POST LO CANCELLO IO, mica che qualche cazzone fa qualche danno, NON VOGLIO AVERE NESSUNO SULLA COSCIENZA, se proprio qualcuno deve morire lo faccio fuori con le mie mani
 
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Dennix34
view post Posted on 27/12/2010, 18:29




Per me puoi lasciarlo marione, alla fine è un link a un'altro forum! Sono un pò cose da assassini.....quindi ci piacciono!!!!
 
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vatoloco
view post Posted on 27/12/2010, 18:48




ok ok...
un po' di storia allora: II guerra mondiale, manuali d'istruzione
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sta minkia!!!!! questo sito è da sballo!!! E' statunitense e ti insegna passo passo come fare esplosivi fatti in casa di piccole/medie/grandi potenze, sti cazzoni fanno scuola ai terroristi gratis!!!! Basta registrarsi!!!

www.pyronfo.com
 
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Dennix34
view post Posted on 27/12/2010, 22:01




Non vorrei fare quello che rompe i maroni però ripeto che la legge vieta di inserire su forum pubblici ricette per sostanze esplosive! Lascio il post accessibile solo perchè Marione ha postato link ad altri siti o forum, ma nel momento in cui vedrò un messaggio del tipo "mischiate questo con questo poi fate così e cosà e vedrete che bel botto!" o roba del genere cancello la discussione!! Ripeto, per ora passa perchè sono link ad altri forum (che io personalmente ho aggiunto nei preferiti, però va bè!!!!!!!)
 
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vatoloco
view post Posted on 27/12/2010, 23:29




Ricordo comunque a chiunque baleni l'idea di "provare" a cimentarsi in miscele e composti che bisogna essere professionisti, muniti di attrezzatura idonea, laboratori adatti e conoscienza delle normative di manipolazione dei comburenti e deflagranti...in poche parole .... avete ancora le mani con 5 dita ciascuna , gli occhi vedono e fate la barba senza evitare cheloidi...continuate così, per tutto il resto ci sono i negozi che vendono articoli pirotecnici sicuri e a norma di legge
 
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Dennix34
view post Posted on 27/12/2010, 23:54




esattamente
 
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10 replies since 10/12/2010, 21:37   3057 views
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